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03.07.2012
Terremoto, una “trappola” per i disabili

LODI. Il grido d'indignazione degli studenti con disabilità del Maffeo Vegio non è isolato. Il terremoto ai ragazzi in carrozzina fa ancora più paura. Le barriere architettoniche, infatti, sono un ostacolo anche nelle medie. Non sempre i bambini con disabilità hanno le stesse opportunità degli altri. Ascensori e montacarichi, dove esistono, in caso di emergenza, va da sé, non si possono usare. La scuola Don Milani, che ha 5 studenti in carrozzina, ora ha detto basta. Le insegnanti di sostegno hanno scritto una lettera al comune per sollecitare un intervento. «Se non saranno presi i provvedimenti adeguati - commenta la preside Laura Fiorini - a settembre gli studenti con disabilità resteranno fuori dai cancelli». Vista la previsione di ulteriori scosse nei prossimi giorni, per sicurezza, la dirigente ha tolto i ragazzi in carrozzina dalle loro classi e li ha collocati in un'aula al piano terra.

«L'ho fatto perché manca meno di una settimana alla fine della scuola - aggiunge la preside -, ma non possiamo più accettare una situazione così». La Don Milani è la scuola media che da sempre accoglie un alto numero di alunni con disabilità. «L'integrazione deve riguardare tutte le scuole della provincia - dice Fiorini -, non vedo perché gli altri comuni non possano fare quello che facciamo noi. Da quest'anno accoglieremo solo gli alunni del nostro territorio. Sono arrivata a fare la preside e mi sono trovata questo problema. I docenti sono molto infuriati».

«Abbiamo 5 ragazzi in carrozzina e altri con problemi di deambulazione -tuona l'insegnante di sostegno Luciana Reggimenti -. Per farli evacuare siamo in grave difficoltà. Da tempo ci trasciniamo questo problema, ma adesso non possiamo più stare fermi». I ragazzi se ne stanno con le loro assistenti nell'aula di arte, con le vetrate esposte al sole. Intorno a loro, scale, scale e ancora scale. L'ascensore che collega il seminterrato agli altri piani e il montacarichi dell'ingresso, in caso di emergenza è inutilizzabile. Impensabile, anche volendolo, essere portati in braccio. Dalle aule all'uscita ci sono almeno 30 gradini. Con il terremoto dell'altro giorno a scuola hanno usato il montacarichi e per fortuna la corrente non è saltata. Oggi, alla Cazzulani di viale Dante, ad accompagnare Pier, sulla carrozzina, insieme alle insegnanti, c'è Valentin, compagno fidato. Gli studenti con difficoltà motorie possono stare solo nelle aule a piano terra e nel seminterrato, 5 in tutto.

«Al momento - spiega la dirigente Giusy Moroni - abbiamo solo uno studente in carrozzina e uno con difficoltà deambulatoria». Le scale sono un ostacolo anche alle medie Ada Negri. Nello stabile di via Gorini 2, l'ascensore è ancora in fase di progettazione. «Attualmente - dice la preside Luisa Durì - non abbiamo disabili motori, ma in caso di terremoto ci sono due persone incaricate di sollevare gli studenti in carrozzina. Credo sia previsto dalla normativa. Nello stabile in via X Maggio, l'ascensore è rotto, ma il comune ha previsto un intervento di manutenzione». Gradini sono presenti anche all'ex tribunale. Per accedere al cortile ce ne sono alcuni, ma per la dirigente non è possibile mettere lo scivolo, «sarebbe troppo in pendenza. In caso di terremoto i disabili si prendono in braccio - dice -. Abbiamo steso la mappa degli interventi con il comune. Useremo l'estate per attrezzarci».

di Cristina Vercellone

 




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