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Pisa - 28.10.2015
ITALIA
Anche i non vedenti potranno “leggere” le etichette

Le attuali etichette non permettono alle persone con disabilità visiva di essere informate sulle caratteristiche degli alimenti in vendita sugli scaffali della grande distribuzione. Da questa considerazione e, più in generale, dal desiderio di migliorare la qualità della vita, l'Istituto Dirpolis (Diritto, Politica, Sviluppo) della Scuola superiore Sant'Anna di Pisa ha avviato un progetto che porterà allo sviluppo di un prototipo di etichettatura alimentare accessibile alle persone ipovedenti o che hanno perso del tutto l'uso della vista.

Il progetto nasce su proposta di un gruppo di giovani ricercatori, studiosi dei temi legati al diritto agrario, alimentare e ambientale - composto da Margherita Brunori, Silvia Rolandi, Andrea Saba, con il coordinamento di Mariagrazia Alabrese come responsabile del progetto - con la collaborazione di Elena Vivaldi, ricercatrice di Diritto costituzionale, esperta in materia di diritti dei disabili. La ricerca vuole arrivare a una sintesi tra un livello di informazione più immediato, basato su un sistema tattile, e uno più approfondito, veicolato da un supporto tecnologico, che sarà sviluppato dal gruppo del professor Antonio Frisoli all'interno del Laboratorio di Robotica percettiva dell'Istituto Tecip (Tecnologia della comunicazione, dell'informazione, della percezione) della Scuola Superiore Sant'Anna. Per l'interesse sociale che lo caratterizza, il progetto è stato selezionato dalla Scuola Superiore Sant'Anna tra quelli ammessi a beneficiare dei proventi della campagna 5x1000.

In un mercato "muto", com'è quello attuale della grande distribuzione organizzata, la fornitura di informazioni sugli alimenti avviene in via esclusiva attraverso le etichette, la cui elaborazione è fondamentale per consentirne la comprensione e per garantire scelte consapevoli, che peraltro condizionano la dieta in termini di apporti nutritivi ed equilibrio nutrizionale e che possono essere influenzate, tra l'altro, da considerazioni di natura sanitaria, ambientale, sociale, etica e religiosa. Tutte queste importanti informazioni che "passano" attraverso le etichette non possono raggiungere le persone con disabilità visive. Anche una data di scadenza può non essere rilevata con facilità e con rapidità.

La sfida tecnologica della Scuola superiore Sant'Anna sarà garantire la "percezione" di queste informazioni in maniera agevole. La fase preliminare del progetto si è ormai conclusa e ha compreso interviste, focus group, questionari sugli utenti, grazie anche alla collaborazione, a livello nazionale e regionale toscano, di associazioni come l'Unione italiana ciechi. Appena saranno disponibili ulteriori finanziamenti, giuristi e ingegneri andranno avanti nello sviluppo dei supporti tecnologici. L'intenzione del gruppo di ricerca è sviluppare soluzioni che non incidano sul prezzo finale dei prodotti e che non impongano l'utilizzo di ulteriori imballaggi.

Fonte: Il Tirreno


Tags: accessibilità |  etichette alimentari |  scuola superiore sant'anna | 



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