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01.12.2017
CERPA
Cerpa aderisce al Manifesto sui diritti delle donne con disabilità

Uno strumento per contrastare la discriminazione multipla, scritto dalle donne con disabilità per le donne con disabilità. Cerpa Italia onlus aderisce al secondo “Manifesto sui diritti delle donne e delle ragazze con disabilità nell’Unione Europea”: il testo, elaborato dal Comitato delle donne dell’Edf (European disability Forum, Forum europeo sulla disabilità), aggiorna il primo “Manifesto” del 1997, trasformando i numerosi richiami alle questioni di genere, contenuti nella Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, in una proposta politica sulla disabilità al femminile.

“L’essere donne e disabili insieme espone le donne con disabilità al duplice svantaggio (discriminazione multipla) di avere meno opportunità in quanto donne, e di dover far fronte alle barriere che precludono o limitano il godimento dei diritti e la partecipazione sociale in quanto persone con disabilità”, scrive Simona Lancioni, responsabile del centro Informare un’h, che ha curato la traduzione in italiano del Manifesto, approvata dal Forum europeo sulla disabilità.

“È cosa tutt’altro che acquisita che anche il tema dell’accessibilità possa avere una declinazione di genere”, continua Lancioni in merito all’adesione del Cerpa al Manifesto. “La circostanza che diversi aspetti dell’accessibilità siano neutri rispetto al genere (ad esempio, la larghezza di una porta necessaria a consentire un accesso agevole a chi si sposta in sedia a rotelle), induce ancora troppe persone (professionisti di diversi settori, e anche persone con disabilità) a ritenere che esso non abbia mai alcuna rilevanza. Così, tanto per fare un esempio, ci ritroviamo con la quasi totalità dei centri e dei servizi antiviolenza progettati e realizzati senza accorgimenti di accessibilità”.

Il Manifesto dedica al tema dell’accessibilità un intero capitolo (nello specifico, il capitolo 3), in cui, per esempio, si legge: “Maggiori sforzi dovrebbero essere indirizzati per formare i professionisti attuali e futuri nei campi dell'architettura, del design e dell’ingegneria all’accessibilità universale, alla progettazione per tutti e a considerare la prospettiva di genere nell’architettura e nell’urbanistica”. Ma molti altri richiami all’accessibilità sono sparsi nell’intera opera. “Mancava solo chi avesse l’attenzione e le competenze necessarie per tradurre l’enunciato in termini operativi. Lo abbiamo trovato”, chiosa Lancioni riferendosi ancora al Cerpa.

Al momento hanno ratificato il secondo “Manifesto sui diritti delle donne e delle ragazze con disabilità nell’Unione Europea”, in ordine alfabetico: associazione Disabili visivi, associazione Femminile maschile plurale di Ravenna, Casa delle donne di Ravenna, Cerpa Italia onlus, Collagene VI Italia, FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), Udi Catania (Unione donne in Italia), Uildm nazionale (Unione italiana lotta alla distrofia muscolare).

Qualsiasi ente, a qualunque titolo si occupi di donne e di disabilità, dovrebbe ratificare il Manifesto, poiché, come spiega Lancioni, “solo considerando simultaneamente le variabili del genere e della disabilità è possibile prevenire e contrastare la discriminazione multipla che penalizza le donne con disabilità rispetto alle altre donne, e anche rispetto agli uomini con disabilità”.

Per aderire al Manifesto, basta l’approvazione del direttivo del proprio ente di appartenenza, che si impegna con questa ad agire per dare attuazione alle disposizioni contenute in esso. L’adozione può essere comunicata via email al centro Informare un’h: info@informareunh.it.

Photo credit: Informare un’h


Tags: manifesto sui diritti delle donne e delle ragazze con disabilità nell'unione europea |  discriminazione multipla |  informare un'h |  simona lancioni | 
Allegati:
1 - Il secondo Manifesto sui diritti delle donne e delle ragazze con disabilità nell'Unione Europea




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