A- A+
Seguici su Facebook Seguici su Linkedin Guarda il nostro canale su YouTube RSS
Home » News » La cittą per i malati di Alzheimer
 
15.01.2015
MONDO
La cittą per i malati di Alzheimer

Hogewey è stato aperto nel 2009 e da allora è diventato molto famoso tra gli studiosi di demenza senile, mentre i giornali l'hanno prontamente paragonato a The Truman Show, il film il cui protagonista, interpretato da Jim Carey, scopre che la sua vita è un reality show e che tutto quello che credeva reale è una finzione messa in piedi per divertire il pubblico. Contrariamente al film, a Hogewey sono i pazienti stessi a beneficiare della finzione: hanno bisogno di meno medicine, mangiano meglio, vivono più a lungo e sembrano più felici di quelli ospitati nelle case di cura tradizionali.

Come ha spiegato Isabel van Zuthem, responsabile dell'informazione del centro, «il nostro direttore lo paragona a un teatro. Il palcoscenico è quello che per i pazienti è la vita normale, la loro casa. Ma dietro le quinte, siamo una casa di cura. Tutto è organizzato per dare agli abitanti le cure di cui hanno bisogno. Ma per loro è come vivere una vita normale: pensiamo che questo sia molto importante».

Yvonne van Amerongen è una delle fondatrici di Hogewey e racconta che l'idea le venne 20 anni fa, quando lavorava come infermiera in una casa di cura. Un giorno la madre la chiamò e le disse che il padre era improvvisamente morto di infarto: «Una delle prima cose che pensai fu: "Grazie a Dio non dovrà mai andare in una casa di cura"». Nel novembre del 1992 Amerongen iniziò a discutere con alcuni colleghi su come trasformare le strutture tradizionali in posti dove le persone malate di demenza senile potessero vivere comunque una vita piacevole e sentirsi a casa. Iniziarono a raccogliere fondi e portare avanti il loro progetto, e nel 2009 venne inaugurato Hogewey, che si estende su un terreno di 1,5 ettari.

Il centro è stato finanziato dal governo olandese, che ha speso per la sua costruzione 20 milioni di euro. Il costo delle cure ricevute da ogni paziente è di quasi 10.000 euro al mese, ma il governo fornisce dei sussidi alle famiglie: pagano la retta in base al reddito e comunque mai più di 4.500 euro al mese. A Hogewey tutti i posti sono occupati sin dall'apertura ed è raro che se ne liberi uno (di fatto solo con la morte di un ospite). I pazienti vivono in gruppi di sei o sette per casa, ognuna arredata con i mobili e lo stile dell'epoca in cui la memoria a breve termine dei pazienti ha smesso di funzionare: ci sono così abitazioni ambientate negli anni Cinquanta, Settanta o negli anni Duemila.

Il centro - privo di reparti, lunghi e tristi corridoi e il tipico odore di disinfettante delle case di cura tradizionali - è suddiviso in sei aree, ognuna dedicata a una specifica funzione: c'è quella artistica dove si può dipingere o ascoltare musica, quella religiosa per pregare, quella dove si possono lavorare oggetti d'artigianato. Si può comprare al mercato e nei negozi ma all'interno del centro non avviene alcuno scambio di denaro - che confonderebbe facilmente i pazienti - ma tutto è compreso nella retta. Infine i pazienti passano molto tempo all'aperto, contrariamente a quelli ospitati nelle strutture tradizionali olandesi che escono una media di 96 secondi al giorno.

Negli ultimi anni studiosi da tutto il mondo - Stati Uniti, Germania, Regno Unito, Giappone, Australia - hanno visitato Hogewey per trovare una possibile soluzione a come trattare la malattia. Il centro aiuta ad alleviare il senso di isolamento e solitudine che è frequente nei malati di Alzheimer e che, secondo uno studio pubblicato sulla rivista Nature Neuroscience, riduce la produzione della guaina mielinica che aiuta a preservare le cellule nervose: significa che l'isolamento può contribuire all'aggravarsi delle malattie mentali.

Molti studiosi hanno iniziato a chiedersi quanto l'avanzare della demenza senile dipenda dalla malattia in sé e quanto dal modo in viene curata. Nel frattempo altre case di cura stanno cercando di prendere esempio da Hogewey: a Farton, in Inghilterra, è stata costruita una città ambientata negli anni Cinquanta per permettere ai pazienti di sentirsi a casa, e un progetto simile è in costruzione a Wiedlisbach, in Svizzera. I costi di simili operazioni però sono molto elevati, ed è piuttosto difficile che diventino la norma nel trattare i pazienti affetti da demenza. Secondo gli studiosi, entro il 2030 le persone colpite dalla malattia saranno 76 milioni in tutto il mondo; il costo delle cure relative aumenterà dell'85 per cento.



Die Stadt für die Alzheimerpatienten
Das kleine Dorf Hogewey befindet sich nicht weit von Amsterdam, in den Niederlanden. Es gibt hier 23 Häuser, Restaurants, Cafés, einen Schönheitssalon, ein Theater und ein Kino. Hier leben nur 152 alte Menschen, die an starker Demenz leiden und ein fortgeschrittenes Alzheimerstadium zeigen. Hogewey ist nämlich ein Pflegeheim, organisiert wie ein kleines Dorf. Die Patienten können so ein fast normales Leben führen, sich wie zu Hause fühlen und bekommen gleichzeitig die gesamte notwendige Pflege. In allen Straßen gibt es Kameras, um die Patienten zu kontrollieren. Die Gärtner, die Kassierer und die Postbeamten sind eigentlich Pfleger und Ärzte (250), die die Patientengesundheit kontrollieren, auch wenn diese das gar nicht bemerken. Hogewey ist mit der äußeren Welt durch einen einzigen Eingang verbunden. Dieser Eingang ist aber leicht zugänglich für Angehörige und Freunde der Patienten, die sie jeden Tag frei besuchen können.



« torna alla lista

CERPA Italia Onlus Sede Legale via Milano, 104 - 38122 Trento (I) - tel. +39 0522 1710055
P.Iva 01494480229 - C.f. 96033140227 - Privacy Policy - Credits
Network Cerpa