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28.09.2015
EMILIA-ROMAGNA
Centri per l'adattamento domestico, aumentano gli accessi in Emilia-Romagna

Nel 2014 in Emilia-Romagna sono aumentati gli accessi alla rete dei Centri di informazione e consulenza per l'adattamento dell'ambiente domestico (Caad). È il dato principale contenuto nei due report annuali appena pubblicati dal Servizio assistenza territoriale (Area integrazione sociosanitaria e politiche per la non autosufficienza) della Regione Emilia-Romagna che, ancora oggi, dimostrano le giuste scelte fatte dalla Regione nel 2000 con l'istituzione di Criba, Cra (Centro regionale ausili) e successivamente dei Caad.

Secondo il report sui Centri di informazione e consulenza per l'adattamento dell'ambiente domestico, lo scorso anno i Caad della regione hanno fatto più di 7.700 interventi rivolti a oltre 2.500 persone anziane e con disabilità e a 1.931 operatori, familiari e volontari. È il numero massimo di interventi effettuato dai centri sin dalla loro nascita nel 2006. "Un dato che fa piacere - dice Leris Fantini del Centro regionale di informazione sul benessere ambientale di Reggio Emilia (Criba) -. I centri sono nati per rispondere a un bisogno, una pentola chiusa che stava bollendo. Oggi quei numeri ci dicono che il bisogno esiste ed è in aumento".

I centri sono presenti in ogni provincia della regione e fanno parte di una rete di servizi con due diversi livelli: il primo è rappresentato dai centri provinciali a cui i cittadini possono accedere direttamente per chiedere informazioni e consulenze; il secondo si riferisce all'azione svolta dai due centri regionali, il Centro regionale ausili di Bologna e il Criba di Reggio Emilia, che operano a supporto dei centri provinciali. A questa rete si aggiungono i centri distrettuali nati in diverse province e coordinati dai Caad provinciali.

Nel 2014 è anche aumentato il numero delle persone anziane che si sono rivolte a uno dei centri provinciali: 8 anni fa rappresentavano un terzo del totale, nell'ultimo anno erano oltre la metà degli utenti, il 56%. "Questo è fondamentale - continua Fantini -, perché significa svincolarsi dallo stereotipo del disabile. In un ambiente ostico, chiunque può esserlo". Gli utenti disabili adulti sono il 28%, mentre i minori il 6%: il 63% ha una disabilità di tipo fisico, il 19% ha più disabilità. La stragrande maggioranza ha una certificazione di invalidità civile totale.

Tra gli interventi realizzati nell'ultimo anno, 4.500 sono prestazioni a distanza, quasi 1.900 i contatti brevi in sede, 837 le consulenze in sede e 946 i sopralluoghi nelle abitazioni dei cittadini. La distribuzione territoriale è stabile, anche se si registra un aumento esponenziale a Ferrara, dove gli interventi sono quasi raddoppiati rispetto al 2013 (+381). Gli altri centri che hanno aumentato di più il volume di attività sono Bologna (+257), Modena (+212), Rimini (+171), Ravenna (+134), Reggio Emilia (+120). "Questi numeri sono ancor più significativi - aggiunge Fantini - se associamo all'utente il suo intorno di relazioni, a partire dalla famiglia stessa. Di fatto c'è un effetto moltiplicatore, dove l'autonomia e il benessere acquisito dalla persona con disabilità ricadono sulla sua rete relazionale".

Come riporta il report sui contributi per la mobilità e l'autonomia delle persone con disabilità, nel 2014 sono calati i beneficiari e i contributi previsti dagli articoli 9 e 10 della legge regionale 29/97. Dal 1998 allo scorso anno i beneficiari sono stati in tutto 9.710, per una spesa complessiva di oltre 13 milioni di euro, mentre lo scorso anno i beneficiari sono stati 449, per una spesa di 586 mila euro (erano 525 e 664 mila euro nel 2013).

Nel dettaglio i beneficiari sono stati 193 persone che hanno avuto contributi per l'acquisto o l'adattamento di veicoli: il 74% di loro ha tra i 19 e i 65 anni, il 19% è over 66, la maggior parte ha una disabilità di tipo fisico, pochi i disabili psichici e sensoriali. Il 48% ha un Isee inferiore a 14.400 euro. Ci sono poi 256 persone (di cui il 55% adulti e il 30% over 66) che hanno usufruito dei contributi per acquistare ausili, arredi o attrezzature per la casa. Anche in questo i disabili fisici sono la maggioranza. Hanno mediamente un Isee tra 14.400 e 23.260 euro e vivono in famiglia.

Tra le tipologie di attrezzature finanziate, il 27% è rappresentato da personal computer, periferiche, joystick, monitor e ausili per l'accesso (tastiere speciali, sensori di comando, software o hardware alternativo). Stabili le richieste per l'acquisto di arredi e accessori personalizzati per migliorare la fruibilità della casa (33% delle domande finanziate). Ancora limitata la richiesta per quanto riguarda la domotica che nel 2014 rappresenta il 13% delle domande finanziate. In calo la richiesta per impianti di condizionamento e deumidificazione (10%).

Zentren zur Anpassung des häuslichen Umfelds, Zugänge in Emilia–Romagna steigen
Die Zugänge zum Netzwerk CAAD in der Emilia Romagna sind im Jahr 2014 gestiegen. Trotzdem haben die Begünstigten und die gewährten Beiträge zur Adaptierung von Wohnungen und Fahrzeugen aufgrund der neuen Schwelle ISEE abgenommen. Diese Daten wurden in zwei Reports von Servizio Assistenza Territoriale (Dienstleistung für die Umweltunterstützung, Teil der soziosanitären Integration und Politiken für die Unselbstständigkeit) der Region Emilia Romagna veröffentlicht.



Tags: adattamento domestico |  caad |  emilia-romagna |  contributi |  beneficiari |  dati | 



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